Parto: Taglio Cesareo

Il taglio cesareo è un intervento chirurgico che viene svolto in anestesia locoregionale o generale e consiste nell'estrazione del feto, della placenta e delle membrane attraverso un'incisione che interessa la parete addominale e la parete uterina.
Il taglio cesareo è una procedura chirurgica che si può eseguire elettivamente, programmando cioè l'intervento prima del termine della gravidanza per situazioni che vengono considerate a rischio per il parto spontaneo vaginale: taglio cesareo elettivo.
L'intervento si può viceversa eseguire in corso di travaglio per anticipare il parto in situazioni che vengono ritenute a rischio per la madre o per il neonato: taglio cesareo in travaglio.

A che settimana si esegue un taglio cesareo elettivo?

Il taglio cesareo elettivo andrebbe effettuato, compatibilmente con la patologia, non prima della 39ma settimana compiuta di gestazione per evitare problemi respiratori al neonato.

Per quali motivi si esegue un taglio cesareo elettivo?

Le indicazioni sono:

  • Presentazione podalica del feto (se la versione per manovre esterne è controindicata o è fallita o rifiutata)
  • Situazione trasversa od obliqua del feto
  • Gravidanza gemellare con presentazione non cefalica del primo feto o gravidanza gemellare monoamniotica
  • Placenta previa centrale (totale o parziale)
  • Partoriente HIV positiva
  • Partoriente con infezione primaria da herpes genitalis in corso
  • Partoriente con diabete gestazionale e/o antecedente la gravidanza con peso stimato del ≥4.500 g: si raccomandato il taglio cesareo a partire da 38+0 settimane di gestazione.
  • Distacco di placenta
  • Placenta previa marginale ( margine <2 cm dall'orifizio): non è un'indicazione assoluta in presenza di una valutazione clinica favorevole
  • Sindromi ipertensive della gravidanza quando non si può attendere l'espletamento del parto per via vaginale o per altre motivazioni concomitanti
  • Pregressi interventi chirurgici sull'utero
  • Patologie uterine che impediscono il parto vaginale (malformazioni uterine, miomi previ)
  • Patologie materne che controindicano il parto vaginale
  • Patologie oculistiche come gravi retinopatie per le quali lo specialista oculista sconsiglia il parto vaginale
  • Taglio cesareo su richiesta. La richiesta della paziente di essere sottoposta a taglio cesareo senza motivi medici per il rifiuto di affrontare il travaglio di parto anche nelle pazienti con taglio cesareo pregresso.

Per quanto riguarda il taglio cesareo pregresso in assenza di indicazioni ostetriche e/o fetali al parto vaginale è indicato se la madre, dopo un' adeguata informazione sui rischi e benefici del parto spontaneo dopo taglio cesareo, rifiuta comunque il travaglio di prova.

Per quale motivo si esegue un taglio cesareo in travaglio?

Il taglio cesareo in travaglio viene espletato per tre situazioni ricorrenti:

  • distocia
  • stato fetale non rassicurante
  • fallita induzione.

Cosa si intende per distocia?

La distocia esprime un arresto della progressione del travaglio che può verificarsi in periodo dilatante o espulsivo.

Cosa si intende per stato fetale non rassicurante?

Il monitoraggio elettronico della frequenza cardiaca fetale ha sempre presentato problemi di lettura e interpretazione, conducendo spesso alla decisione di espletare il parto con il taglio cesareo in via prudenziale, senza un supporto di rigorosa interpretazione del tracciato CTG. In realtà il TC viene eseguito nella maggior parte dei casi su feti che fortunatamente sono in buone condizioni, nella supposizione che il tracciato il CTG esprima uno stato fatale appunto “non rassicurante”.

Cosa si intende per fallita induzione?

Il taglio cesareo viene eseguito dopo che l'induzione del travaglio eseguita con indicazione corretta e secondo protocolli standardizzati e correttamente applicati, non ottiene un'oggettiva progressione del travaglio stesso in tempi ragionevoli.

Per quale motivo si esegue un taglio cesareo in emergenza?

Si esegue un taglio cesareo in emergenza in situazioni cliniche come:

  • Prolasso di funicolo
  • Emorragie (distacco di placenta, rottura d'utero)
  • Condizioni materne che consigliano un rapido espletamento del parto

Come si esegue il taglio cesareo?

Attualmente la maggior parte degli interventi di taglio cesareo è eseguita con un'incisione trasversale pochi cm sopra il pube (incisione di Pfannenstiel). Questo tipo di approccio lascia una cicatrice minima.
In alternativa, si ricorre molto raramente all'incisione longitudinale (ombelico-pubica), solo quando l'intervento è urgentissimo (con questa tecnica l'estrazione del feto è molto più veloce). Questo tipo di approccio lascia una cicatrice maggiore. Successivamente si aprono i vari piani (sottocute, fasce muscolari, muscoli, peritoneo) fino ad arrivare all'utero che viene inciso trasversalmente nella sua parte bassa (segmento inferiore), perché si è visto che in questa zona la cicatrice che si forma è molto più resistente. Viene estratto velocemente il feto e subito dopo la placenta, dopodiché si ricuciono l'utero, i vari piani e la cute. Se non ci sono complicazioni questo intervento dura da 30 a 60 minuti.

Consigli dopo il taglio cesareo:

Il taglio cesareo e' un intervento chirurgico quindi dopo la dimissione è necessario un periodo di riposo a domicilio a seconda della presenza o meno di complicanze chirurgiche o post operatorie
E' necessario un periodo di astensione dai rapporti sessuali di durata da definire dopo la visita di controllo post operatoria da effettuarsi dopo circa 40 giorni

Ci possono essere complicanze dopo il cesareo?

Si, ci possono essere diverse complicanze.
Complicanze infettive possono comparire anche a distanza di parecchi giorni dall'intervento e possono richiedere anche un ricovero successivo per la somministrazione di antibiotici. Ricordiamo che prima del taglio cesareo viene eseguita una profilassi antibiotica.
Disturbi della minzione in caso di infezione delle vie urinarie o in caso di lesioni vescicali, con possibile utilizzo temporaneo o definitivo del cateterismo vescicale
Possibile dispareunia conseguente (dolore nei rapporti sessuali) e dolori addomino-pelvici
Emorragie da atonia uterina o da lesioni vascolari che possono richiedere trasfusione di sangue o altri emoderivati.