Il cerchiaggio in gravidanza si effettua quando si verifica un'incompetenza del collo dell'utero ovvero quando la cervice non riesce a contenere adeguatamente il feto e comincia a raccorciarsi e a dilatarsi con molte settimane di anticipo rispetto alla data presunta del parto, col rischio di un aborto o di un parto prematuro
Il cerchiaggio è una pratica ginecologica che consiste nel posizionare una benderella sul collo dell'utero in modo da tenerlo chiuso.
L'intervento viene effettuato in anestesia generale
Il cerchiaggio può essere fatto a scopo preventivo o terapeutico.
A scopo preventivo viene programmato se la donna ha avuto almeno due aborti o parti prematuri causati da incontinenza cervicale e in genere viene effettuato tra la 13ma e le 16ma settimana di gestazione.
Il cerchiaggio terapeutico o d'urgenza, si fa invece quando compare qualche segno di incompetenza uterina, come il raccorciamento del collo dell'utero o il cosiddetto funneling.
L'inserimento del cerchiaggio, che è pur sempre un corpo estraneo, può stimolare l'attività contrattile dell'utero o facilitare l'insorgenza di infezioni, che a loro volta possono determinare la rottura del sacco amniotico fino a provocare spontaneamente un aborto o un parto pretermine. Proprio perché si tratta di una pratica non esente da rischi e da effetti collaterali viene eseguita in casi altamente selezionati
Il filo del cerchiaggio viene rimosso intorno alla 36° settimana di gravidanza
Non vi è una controindicazione al parto naturale, poiché in prossimità del termine della gravidanza la benderella viene rimossa e la donna può partorire normalmente.